Secondo le autorità ucraine dall’inizio della guerra sarebbero stati uccisi almeno 150mila soldati russi. Intanto nel Mar Nero diventate cinque le navi portaerei di Mosca: a bordo 32 missili Kalibr.
Lavrov attacca l’Occidente dicendo che “seppellisce spudoratamente l’accordo sul grano” e il cancelliere tedesco Scholz alla Cina: “Non date armi alla Russia e usate la vostra influenza per sollecitare il ritiro delle truppe dall’Ucraina”.
Al G20 che si è tenuto in India, Cina e Russia hanno rifiutato di firmare la dichiarazione sullo stop alla guerra in Ucraina. I due Paesi sono stati gli unici membri a dire di no, e a non approvare la dichiarazione che chiedeva il “ritiro completo e incondizionato della Russia dal territorio dell’Ucraina”.
A margine dei colloqui il segretario di Stato americano Antony Blinken ha avuto un “breve” incontro con il ministro degli Esteri russo Lavrov, per la prima volta dall’inizio della guerra, ha fatto pressioni sulla situazione in Ucraina. Lo ha riferito un funzionario americano, dicendo che Blinken ha chiesto a Mosca che revochi lo stop al trattato Start.
“Quello che è accaduto oggi nella regione di Bryansk è un attacco terroristico, gli aggressori hanno sparato su un’auto vedendo a bordo dei bambini”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, all’agenzia Ria Novosti.