“Siamo io e mio figlio quelli ritratti nella tua foto scattata in via Torino a Milano nel 2017, vorrei acquistarla”. Lì per lì la fotografa non crede a quanto legge. Il suo nome è Annalisa Durighello, 28 anni, fotografa professionista freelance da 9 anni, residente ad Asolo (Treviso) e in un flash la macchina del tempo la porta indietri ad un weekend di marzo di sei anni fa. Quando a Milano, con le amiche, iniziava a cimentarsi nella fotografia, sperimentando l’arte della street photography. “Non ho indagato molto su questa fotografia perché non voglio rovinare la magia di quel momento – confessa la fotografa a Tgcom24. – Quanto accaduto sembra una favola, mi ha emozionato e dà valore a quanto faccio. Stamperò quella foto e gliela regalerò”.
“Il rapporto genitori-figli è un tema a me molto caro, che affronto da dietro l’obiettivo della macchina da tempo, anche prima di diventare professionista”, spiega la fotografa Tgcom24. “E questo messaggio mi ha davvero emozionato. Per questo non ne ho voluto sapere di più, per non rompere la magia di questa favola”.
Qualche dettaglio in più, però, per ricostruire la vicenda c’è. Ad aiutare l’autrice dello scatto è la memoria e le informazioni ricevute dal breve contatto avuto con questo uomo che si è riconosciuto a distanza di sei anni trascorsi da allora, quando suo figlio era un bambino. “Ero a Milano, camminavo e fotografavo, perché tanti erano gli spunti in quelle strade affollate – ricorda Annalisa Durighello a Tgcom24. – Ad un certo punto, tra la folla di via Torino, vedo la testa di un bellissimo bimbo biondo svettare. Era seduto sulle spalle del papà, un uomo altissimo. Impossibile non notarli. E decido di scattare”.
Non so dire – confessa la fotografa a Tgcom24 – come quella foto sia finita in una mostra di tanti anni fa, prima del Covid, dove un conoscente dei protagonisti dello scatto li ha riconosciuti. Io non ne ho autorizzato l’uso e probabilmente l’avevo pubblicata sui social senza pensarci su troppo – Ai tempi non ero una professionista e mi piaceva cimentarmi con la street photography. Ma il tema padre-figlio era fin da allora tra i miei preferiti da sviluppare”.
“Insomma, quell’uomo ha fatto passare qualche anno prima di scrivermi. Non sa quanto mi abbia emozionato con quel messaggio. Gli farò questo regalo”, conclude annunciando il lieto fine, ossia di regalare all’uomo e a suo figlio, la sua bellissima fotografia.
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