L’Italia è il Paese più vecchio d’Europa, con il 23,5 per cento della popolazione che attualmente ha più di 65 anni. Un tasso destinato ad aumentare nei prossimi anni, superando più di un terzo della popolazione totale entro il 2050. Questo cambiamento demografico è spesso percepito come un freno, dando un’impressione negativa del contributo degli over 65 che, al contrario, possono agire nella società come forza unificatrice.
Che ruolo svolge la popolazione anziana nella società? Possiamo ancora parlare di conflitto intergenerazionale? Cosa si può fare per migliorare la coesione intergenerazionale? Quali sono i benefici della Silver Economy sul sistema paese?
Nel corso di questo evento, che si è tenuto questa mattina in Sala Zuccari, Palazzo Giustiniani, Senato della Repubblica – Via della Dogana Vecchia 29, sono stati presentati i risultati italiani dell’indagine internazionale “Unifying Generations” di Edwards Lifesciences, realizzata con l’obiettivo di misurare il contributo sociale ed economico degli ultrasessantacinquenni alla società e raccogliere informazioni su come le generazioni più giovani e quelle più anziane si percepiscono reciprocamente.
Ha preso parte all’incontro Mario Occhiuto, Senatore, Co-presidente Intergruppo parlamentare qualità della vita nelle città
Daniela Sbrollini, Senatrice, Co-presidente Intergruppo parlamentare qualità della vita nelle città
Roberto Pella, Deputato, Co-presidente Intergruppo parlamentare qualità della vita nelle città e Vicepresidente ANCI – Associazione nazionale comuni italiani
Andrea Lenzi, Presidente comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita (CNBBSV) della presidenza del Consiglio dei ministri e Presidente Health city institute
Luigi Mazzei, Direttore generale Edwards Lifesciences Italia
Elvia Raia, Presidente Federcentri APS
Mariuccia Rossini, Presidente Silver economy network
Eleonora Selvi, Presidente Fondazione Longevitas
Federico Serra, Segretario generale Health city institute e C14+
Miriam Severini, Kiwanis Chieti – Pescara D’Annunzio
Ketty Vaccaro, Direttore area welfare e salute Fondazione Censis
È stata invitata all’evento Maria Teresa Bellucci, Deputata, Viceministro del lavoro e delle politiche sociali.
«Gli anziani rappresentano una parte vitale della nostra popolazione e l’intergenerazionalità è una risorsa che la politica ha il dovere di incentivare. Occorre promuovere i sani stili di vita, perno delle politiche di prevenzione, e agire a partire dai contesti urbani, agevolando le persone a mantenere una vita attiva a tutte le età», dichiara il Sen. Mario Occhiuto, Co-presidente Intergruppo Parlamentare Qualità della vita nelle città, Segretario VII Commissione del Senato, «Il nostro Intergruppo è già impegnato su questo fronte attraverso la firma, avvenuta nei mesi corsi, di un protocollo d’intesa sull’invecchiamento attivo con altre sette organizzazioni, che costituisce un’alleanza strategica per promuovere l’inclusione sociale, la vita attiva, la salute nelle città anche in una prospettiva “age-friendly” al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini in termini di sana longevità. La riflessione di oggi offre dati importanti per costruire un percorso che sostenga, con atti concreti, le relazioni intergenerazionali nel nostro Paese».
«Il rapporto fra le diverse generazioni rappresenta una risorsa fondamentale del nostro Paese», dichiara la Sen. Daniela Sbrollini, Co-presidente Intergruppo Parlamentare Qualità della vita nelle città, Vicepresidente della X Commissione del Senato, «Dall’incontro di oggi emerge uno scenario reale che è in netto contrasto con la narrazione predominante di un conflitto intergenerazionale. Al contrario, si delinea un quadro chiaro del contributo sociale ed economico fondamentale apportato dagli anziani, un contributo che è molto apprezzato dai giovani. La società spesso considera l’invecchiamento della popolazione come un problema, ma, invece, una popolazione anziana sana, attiva e impegnata può dare un contributo significativo a tutta la comunità, e incentivare questo scambio fra le generazioni deve essere una priorità per la politica».
«Gli anziani rappresentano nel nostro Paese un supporto essenziale per le proprie famiglie, per la comunità locale e per la società in generale, sia dal punto di vista sociale sia economico», dichiara l’On. Roberto Pella, Co-presidente Intergruppo Parlamentare Qualità della vita nelle città e Vicepresidente ANCI, Associazione nazionale comuni italiani, «Lungi dall’esserci un conflitto tra le generazioni, è comune convinzione che la tutela delle persone anziane si realizza attraverso sempre maggiori possibilità di interazioni e coesione intergenerazionali e che vi è la necessità di un continuum di servizi volti a favorire la dimensione della vita di relazione. Dobbiamo pensare alle nostre città come spazi che facilitino questo incontro, promuovendo e consolidando questo patto fra le generazioni, che rappresenta un pilastro per la crescita del nostro Paese. Gli imminenti decreti attuativi del Ddl Anziani siamo convinti andranno in questa direzione, dando finalmente corpo ai contenuti di una riforma che ha rappresentato una vera svolta in questo senso».
«I dati del rapporto presentato oggi sono assolutamente incoraggianti», dichiara Eleonora Selvi, Presidente Fondazione Longevitas, «L’ageismo è, purtroppo, un fenomeno innegabilmente presente nella nostra società, in sanità, dove assistiamo a discriminazioni nell’accesso all’assistenza sanitaria, nei luoghi di lavoro, nelle rappresentazioni dei media, nella pubblicità. Rafforzare i legami intergenerazionali rappresenta il miglior modo per contrastare questo fenomeno, e da questo punto di vista l’Italia, in ragione delle sue dinamiche demografiche, deve diventare un faro di civiltà e inclusione».
«Il quadro che emerge dal rapporto presentato oggi offre elementi interessanti sul ruolo della popolazione anziana nella società e sul potenziale della solidarietà intergenerazionale, smentendo il luogo comune di un conflitto intergenerazionale e di una generazione più anziana che rappresenterebbe solo un peso per la società», dichiara Ketty Vaccaro, Direttore Area Welfare e Salute Fondazione Censis, «Il contributo sociale ed economico apportato dagli anziani appare chiaro, come anche l’apprezzamento da parte della generazione più giovane rispetto a questo contributo e il desiderio che le relazioni intergenerazionali, già molto presenti nel nostro Paese, siano incentivate. L’Invecchiamento della popolazione, che è un dato strutturale nel nostro contesto, va considerato ed affrontato in una chiave nuova, non solo sotto il profilo dell’equilibrio del welfare e delle innegabili necessità assistenziali ma anche come una conquista sociale ed una enorme potenzialità, che va supportata attraverso interventi che garantiscano una qualità di vita adeguata e facilitino la coesione intergenerazionale e tutti i benefici che ne derivano».
«Vivendo più a lungo e in maniera più sana, è importante trasformare la percezione della generazione più anziana», sottolinea Luigi Mazzei, Direttore Generale di Edwards Lifesciences Italia, «Il rapporto Unifying Generations, commissionato da Edwards Lifesciences, fa luce sul prezioso contributo sociale ed economico della popolazione anziana e dimostra l’importanza di proteggerne la salute e il benessere».