Caso Sangiuliano, Maria Rosaria Boccia indagata per violenza a corpo politico
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Dopo la denuncia dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano, Maria Rosaria Boccia è stata iscritta nel registro degli indagati, anche per il reato di violenza o minaccia a corpo politico. La Procura di Roma ha disposto la perquisizione domiciliare, a casa della donna, e il sequestro del suo telefono cellulare, nonché l’acquisizione di materiale informatico nei confronti dell’imprenditrice campana.

L’attività istruttoria è stata svolta dai carabinieri del nucleo investigativo di Roma.

A Boccia, alla quale è contestato anche il reato di lesioni, sono stati sequestrati anche un computer portatile e gli occhiali smart utilizzati per realizzare video all’interno della Camera dei deputati.

Quanto posto sotto sequestro verrà analizzato dai carabinieri che hanno ricevuto la delega dai pm di piazzale Clodio.

Secondo le anticipazioni rilasciate da La Verità le discussioni su Whatsapp raccontano il tentativo della donna di far credere a Sangiuliano di essere incinta e quello di fargli firmare un patto di riservatezza secondo il quale lui non l’avrebbe più dovuta cercare e lei non avrebbe mai rivelato la loro (presunta) storia intima. In alcuni scambi tra il 16 e il 17 luglio si descrive una lite in cui Sangiuliano avrebbe avuto la peggio: “Sfregiato. Se non fossi stata tu avrei picchiato durissimo”. E lei: “Mi hai letteralmente mandato fuori di testa, mi hai portato a un punto imbarazzante, mi hai fatto diventare una iena”. L’imprenditrice avrebbe anche preteso di controllare il cellulare dell’ex ministro. Minacciando di inoculare un trojan nel suo telefono in caso di diniego. Risale al 2 agosto il messaggio sulla gravidanza: “Sarai libero di viverti questa esperienza come vorrai nel rispetto di tuo figlio”, scrive lei. “Sono arrivato al punto di non farmi problemi se tu fossi incinta di me, anzi sarei stato felicissimo”, risponde lui.

ph credit giustizianews24.it