Dalle prime ore di questa mattina, è partita una vasta operazione da parte dell’Arma dei Carabinieri nella province di Caserta, coinvolgendo i carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Aversa e i militari del Nas nelle indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura della Repubblica della stessa città.
Le misure cautelari sono indirizzate a diverse persone, tutte accusate di essere coinvolte in un’organizzazione criminale di ampio respiro. Secondo le indagini, i soggetti in questione avrebbero costituito una vera e propria associazione per delinquere, operante principalmente nel settore delle truffe assicurative.
Di fatti nel corso della complessa attività investigativa è stato ricostruito che l’associazione era solita far condurre presso vari Pronto Soccorso, soggetti che presentavano pregresse fratture, i quali, declinando false generalità ed esibendo documenti contraffatti precedentemente consegnati da soggetti compiacenti, si facevano rilasciare referti medici attestanti lesioni. Tali referti venivano successivamente utilizzati per presentare istanze di risarcimento danni alle varie compagnie assicurative per sinistri, mai avvenuti.
L’organizzazione, inoltre, era solita inviare presso i Pronto Soccorso dei presidi ospedalieri di Marcianise e Maddaloni, soggetti perfettamente sani, a favore dei quali medici compiacenti, dietro compenso in denaro, rilasciavano falsi referti di P.S. attestanti lesioni personali. Tali referti, rilasciati fuori dalle normali procedure di compilazione e registrazione telematica previste dati’ Azienda Sanitaria, successivamente venivano dichiarati conformi proprio da un infermiere addetto all’archivio sanitario della Direzione Sanitaria dell’ospedale di Marcianise, al fine di superare il controllo effettuato dalle agenzie investigative incaricate dalle compagnie assicurative coinvolte, ed ottenere quindi l’indebita liquidazione delle somme erogate a titolo di risarcimento danni.
È stato inoltre ricostruito dall’Arma dei Carabinieri che i membri dell’organizzazione, a supporto della richiesta risarcitoria, si avvalevano di documentazione medica redatta da medici compiacenti in servizio presso strutture sanitarie pubbliche e private accreditate presso il S.S.N. A supporto delle istanze risarcitorie venivano utilizzati, altresì, esami diagnostici redatti su carta intestata di centri diagnostici, risultati carenti sul piano autorizzativo sanitario, oltre che intestati a presunti prestanome.
In alcune circostanze, a supporto della documentazione medica, un soggetto, pur non essendo un fisioterapista, forniva al gruppo delle false fatture attestanti l’esecuzione di cicli di fisioterapia, il tutto per corredare la richiesta risarcitoria e fornire a questa maggiore valenza, facendo lievitare gli importi rimborsati.
Nel corso dell’attività d’indagine si è proceduto al sequestro preventivo a carico di due medici coinvolti di oltre € 600.000,00 complessivi, in parte rinvenuti in contante presso perquisizioni domiciliari, ritenuti provento dell’attività illecita.
Nel corso dell’attività investigativa, sono stati acquisiti presso il presidio ospedaliero di Marcianise e presso gli archivi della società C.S.A. Consorzio di Cancello Amone (società che gestisce l’archiviazione della documentazione medica per conto dell’ASL) oltre 1. 700 certificati medici irregolari. Infine, sono stati sottoposti a sequestro preventivo uno studio diagnostico sito in Qualiano (NA) e relative apparecchiature diagnostiche, nonché un centro fisioterapico sito a Casal di Principe (CE).
Si precisa che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e gli odierni indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva e che la misura cautelare è stata adottata ali’ esito di un contraddittorio limitato a tale fase procedimentale e che il Giudice della fase processuale potrà anche valutare l’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.
Comando Generale e Provinciale di Caserta e Aversa