Papa Francesco: “Diamo lode a Dio per il miracolo della vita e maternità. Cessi la guerra”
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“Dispiace non essere con voi in piazza ma sto migliorando ed è necessario prendere le precauzioni”: con queste prime parole, il santo Padre papa Francesco si è rivolto in videocollegamento dalla cappella di Casa Santa Marta per la recita dell’Angelus. La voce del Papa è risultata essere ancora roca e affaticata. Inoltre, dall’altro ieri il Pontefice si mostra in pubblico con un apparecchio acustico.

“Vedo delle mamme coi loro bambini, e forse ce n’è anche qualcuna che è in “dolce attesa”. Per favore, non restiamo indifferenti alla loro presenza, impariamo a stupirci della loro bellezza e, come hanno fatto Elisabetta e Maria, benediciamo le mamme e diamo lode a Dio per il miracolo della vita! Fratelli e sorelle, in questi giorni ci piace creare un clima festoso con luci, addobbi e musiche natalizie. Ricordiamoci, però, di esprimere sentimenti di gioia ogni volta che incontriamo una madre che porta in braccio o in grembo il suo bambino. E quando ci succede, preghiamo nel nostro cuore e diciamo anche noi, come Elisabetta: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!» Cantiamo come Maria: «L’anima mia magnifica il Signore», perché sia benedetta ogni maternità, e in ogni mamma del mondo sia ringraziato ed esaltato il nome di Dio, che affida agli uomini e alle donne il potere di donare la vita ai bambini!”

Il valore sacro della vita

Tra poco benediremo i “Bambinelli” che avete portato. Possiamo chiederci, allora: io ringrazio il Signore perché si è fatto uomo come noi, per condividere in tutto, eccetto il peccato, la nostra esistenza? Lo lodo e lo benedico per ogni bambino che nasce? Sostengo e difendo il valore sacro della vita dei piccoli fin dal loro concepimento nel grembo materno? Maria, la Benedetta fra tutte le donne, ci renda capaci di provare stupore e gratitudine davanti al mistero della vita che nasce.

Con dolore penso a Gaza, a tanta crudeltà, ai bambini mitragliati, ai bombardamenti di scuole e ospedali. Quanta crudeltà” ha poi ribadito il Pontefice, tornando sulle parole pronunciate nel saluto alla Curia romana. “Preghiamo perché a Natale possa cessare il fuoco su tutti i fronti di guerra: in Terra Santa, in Ucraina, in tutto il Medio Oriente e nel mondo intero” ha precisato Bergoglio. “La martoriata Ucraina continua a essere colpita da attacchi contro le città che a volte danneggiano scuole, ospedali, chiese” ha sottolineato ancora il Papa, lanciando il suo appello: “Tacciano le armi e risuonino i canti natalizi”.

“Contemplare i segni prodigiosi dell’azione salvifica di Dio non deve farci sentire lontani da Lui, ma piuttosto aiutarci a riconoscere la sua presenza e il suo amore vicino a noi, ad esempio nel dono di ogni vita, di ogni bambino portato in grembo dalla sua mamma” ha aggiunto il Santo Padre, precisando che è necessario difendere “il valore sacro della vita dei piccoli fin dal loro concepimento nel grembo materno”.

“Seguo sempre con attenzione e preoccupazione le notizie che giungono dal Mozambico e desidero rinnovare a quell’amato popolo il mio messaggio di speranza, di pace e riconciliazione” ha concluso il Papa, aggiungendo: “Prego affinché il dialogo e la ricerca del bene comune, sostenute dalla fede e dalla buona volontà, prevalgano sulla sfiducia e sulla discordia”.

Non è mancato anche alla fine della sua benedizione anche una raccomandazione, per le famiglie. Di non lasciare mai da soli i nonni e soprattutto durante le festività natalizie.