Afghanistan, così il ritiro Usa si è trasformato in una disfatta di Biden e dell’Occidente
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La caduta di Kabul e il ritorno dell’Afghanistan sotto il controllo dei talebani  travolge la Casa Bianca e coglie l’Amministrazione Biden clamorosamente impreparata. O meglio, lo avrebbe dovuto ben immaginare.

Il ritiro delle truppe statunitensi a vent’anni dall’inizio della guerra cominciata per stanare i responsabili dell’attacco dell’11 settembre doveva essere un sollievo per il Paese e un punto d’onore per il presidente, ma si è trasformato in un incubo nel giro di poche ore, con conseguente drammatiche per i civili e soprattutto le donne.

E mentre Biden è in vacanza,  giornali e televisioni parlano del suo fallimento e disastro.

Trump non perde occasione, per far sentire la sua. Chiedere le sue dimissioni.

Il presidente, che nelle ultime ore si è riunito in videoconferenza con gli uomini della sicurezza nazionale, parlerà alla Nazione questa sera, alle 21.45 ora italiana. In televisione è andato invece il segretario di Stato che ha provato a sostenere il comandante in capo spiegando che Kabul non è Saigon perché in Afghanistan la missione è stata un successo.

Solo che oggi non è più nell’interesse degli Stati Uniti rimanervi.

L’immagine che descrive meglio il terrore dopo la restaurazione dell’Emirato islamico da parte dei talebani, è quella di un aereo in fase di decollo inseguito sulla pista da una folla di uomini. Alcuni di loro cercano di aggrapparsi al carrello, andando così verso una morte sicura. Pochi istanti dopo il video mostra il drammatico epilogo: due puntini neri che cadono nel vuoto mentre l’aereo vola via.

E dal palazzo presidenziale di Kabul conquistato in poche ore dopo la fuga del presidente afghano Ashraf Ghani, annunciano un salto indietro di 20 anni. La bandiera che sventola per la costituzione dello Stato Islamico.

L’ambasciatore afghano all’Onu: “Perquisizioni dei talebani casa per casa” – “I talebani hanno iniziato a perquisire casa per casa“, puntano a “esecuzioni mirate, la gente a Kabul è terrorizzata”.

Il segretario generale Antonio Guterres si è detto “particolarmente preoccupato per le notizie delle crescenti violazioni contro le donne e le ragazze afghane, che temono un ritorno ai giorni più bui. È essenziale che i loro diritti conquistati a fatica siano protetti. Stiamo ricevendo notizie agghiaccianti di gravi restrizioni ai diritti umani in tutto il Paese”, e ha lanciato un appello ai guerriglieri perché “esercitino la massima moderazione”. “Ricordo a tutte le parti il loro obbligo di proteggere i civili. Invito tutte le parti a fornire agli operatori umanitari un accesso senza ostacoli per fornire servizi e aiuti tempestivi e salvavita. Esorto anche tutti i Paesi a essere disposti ad accogliere i rifugiati afgani e ad astenersi da qualsiasi rimpatrio”, ha aggiunto. Convocata per domani anche un Consiglio straordinario dei ministri degli Esteri dell’Unione europea “per una prima valutazione, in seguito agli sviluppi in Afghanistan e dopo intensi contatti con i partner negli ultimi giorni e ore”, scrive su Twitter l’alto rappresentante della politica estera Josep Borrell. “La situazione in Afghanistan richiede una risposta unitaria dell’Ue, l’asilo deve essere concesso a chi è in pericolo di persecuzione”, scrive il presidente del Parlamento di Bruxelles David Sassoli.