Endometriosi, una malattia sociale, non di genere
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“L’endometriosi non è una malattia di genere, è una malattia sociale che riguarda tutti. Coinvolge la vita delle famiglie, le relazioni personali; ha pesanti ripercussioni sull’attività lavorativa di milioni di donne; al dolore e ai sintomi fisici si sommano difficoltà psicologiche che impattano fortemente sulla qualità della vita. E’ vero che è stata da tempo riconosciuta, ma oggi l’endometriosi è ancora fortemente sottovalutata: manca una corretta informazione che aiuti a comprenderne il reale impatto sociale. Per questo chiediamo una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, più tutele lavorative, nuovi modelli di assistenza, sostegno alla ricerca per individuare una cura e abbattere i tempi per la diagnosi”.

Lo ha detto Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione Italiana Endometriosi, durante la terza convention annuale della Fie.
“Insieme a EndoFrance e ad altre associazioni stiamo lavorando a una grande alleanza europea per sensibilizzare, informare, continuare con le nostre attività di ricerca e dare sostegno alle donne che ne soffrono. In Francia, il presidente Macron si è schierato in prima linea contro l’endometriosi, mettendoci la faccia con una campagna di forte impatto che non lascia spazio ad ambiguità, un messaggio contro l’omertà che circonda questa malattia. L’Italia non può e non deve essere da meno, serve un messaggio altrettanto forte e concreto”, ha concluso.