Con una nota congiunta Italia, Malta e Cipro e Grecia e i Paesi di primo ingresso in Europa nel Mediterraneo, definiscono “increscioso e deludente” il mancato rispetto degli accordi sui ricollocamenti. “Purtroppo il numero di impegni di relocation assunti dagli Stati membri partecipanti rappresenta solamente una frazione molto esigua del numero effettivo di arrivi irregolari”, si legge nella nota.
Il meccanismo, aggiungono ancora gli Stati Europei del Mar Mediterraneo, si è dimostrato “lento” per alleviare la pressione sui Paesi “di prima linea”. Intanto la Francia critica ancora l’Italia: “Da Giorgia Meloni metodi inaccettabili”. Tajani: “Reazione sproporzionata”.
E anche la Spagna, naturalmente, per far da sponda alla Francia dice: ” Non possiamo sostenere proposte che premiano Paesi che non rispettano i loro obblighi”.
D’altra parte, sempre gli stati membri europei del Mediterraneo affermano riferendosi alle Ong “rispettare” la “cornice giuridica internazionale sulle operazioni di search and rescue”. “Ogni Stato – si legge nella nota congiunta – deve effettivamente esercitare la giurisdizione e il controllo sulle navi battenti la propria bandiera”. I quattro Paesi, inoltre, ritengono “urgente e necessaria” una discussione sul coordinamento delle Ong nel rispetto delle convenzioni internazionali”. “Tutti gli Stati di bandiera si assumano le loro responsabilità in conformità con i loro obblighi internazionali”, conclude la nota invitando l’Ue ad adottare le misure per avviare la discussione.
E il ministro degli esteri Antonio Tajani sulla reazione francese ha detto: “Da parte della Francia c’è stata una reazione sproporzionata, anche per questioni loro di politica interna. Vogliamo un’azione europea più forte, perché i settemila chilometri di costa italiana sono la frontiera Sud dell’Europa. Anche Manfred Weber, il presidente del Ppe, ci ha dato ragione”.
“È l’Europa che deve fare un piano, non l’Italia – ha quindi aggiunto Tajani -. Serve una scelta condivisa sul ricollocamento. Noi porremo il tema immigrazione con grande serenità e determinazione, perché il problema va avanti da anni e dobbiamo assolutamente risolverlo. Chiederò quale accordo dice che quelli italiani sono i porti dove devono sbarcare tutti i migranti. Non mi risulta che esista”.