Addio a Salvatore Schillaci, icona delle Notti magiche di Italia ’90
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Il calcio italiano piange Salvatore Schillaci. L’ex calciatore si è spento all’ospedale Civico di Palermo dov’era ricoverato dagli inizi di settembre.

Dopo giorni in cui ha tenuto un’intera Nazione con il fiato sospeso, tra bollettini altalenanti, il tumore al colon, per cui era già stato operato per ben due volte, si è fatto sempre pià aggressivo e peggiorativo per lo stato di salute in generale, avendo lui la meglio.

Lascia tre figli, Jessica, Mattia e Nicole. La camera ardente potrebbe essere allestita nello stadio Renzo Barbera del Palermo. Un’icona nazionale che nelle Notti magiche di Italia ’90 ha saputo conquistare i cuori di tutti quanti gli italiani.

Schillaci, nato a Palermo il 1° dicembre 1964,  avrebbe compiuto tra pochissimi mesi 60 anni.

Cresciuto sui campi del quartiere popolare di San Giovanni Apostolo e nelle giovanili dell’AMAT Palermo, poi nel 1982 si trasferisce al Messina. Da qui, dopo tanta gavetta e due promozioni dalla C2 alla B, inizia a giocare nel grande calcio. Un’escalation che nel 1989 lo porta alla Juve, nel 1990 alla Nazionale e poi nel 1992 all’Inter e infine nel 1994 al Júbilo Iwata in Giappone. In Italia Totò ha collezionato complessivamente 120 presenze e 37 reti in Serie A 105 presenze e 39 reti in Serie B, ma sono i suoi gol e i suoi sguardi con la maglia azzurra a Italia ’90 che l’hanno reso celebre e indimenticabile, ancora oggi.

Con il suo calcio, appassionato intere generazioni.

A Dio, Totò!

Grande nello sport e nella vita. Buon riposo in pace.