L’Antitrust ha avviato un’indagine conoscitiva sull’uso degli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri sulle rotte da e per le isole di Sicilia e di Sardegna, caratterizzate da particolari esigenze di mobilità. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) vuole capire dalle compagnie aeree che volano all’interno del nostro Paese come fissano le tariffe dei voli da/per Sicilia e Sardegna, in particolari periodi dell’anno come ad esempio il Natale e il Capodanno. per questo avvia un’«indagine conoscitiva sugli algoritmi in uso nel settore».
L’Agcm vuole indagare sui «possibili effetti negativi sul funzionamento del mercato e sulle condizioni di offerta ai consumatori legati all’uso degli algoritmi di prezzo e approfondirà le modalità di comunicazione al pubblico dei costi dei biglietti aerei e delle loro diverse componenti». Alla base di questa decisione — lo comunica direttamente l’Antitrust italiano — «il fatto che, in concomitanza con la ripresa della domanda di trasporto aereo passeggeri, a partire dal 2022, sono stati rilevati, da soggetti istituzionali e non, livelli di prezzo elevati in corrispondenza dei periodi di picco di domanda».
Secondo un’analisi condotta da Il Corriere il costo dei biglietti per volare a dicembre in Italia ha raggiunto il livello più alto dal 2013. Sono soprattutto i collegamenti con l’Europa a vedere i rincari maggiori rispetto alla fine del 2022 (+54%), mentre all’interno spiccano gli incrementi vicini al 40% con la Sicilia, a fronte di una media dei viaggi nazionali in salita del 43%. I rincari seguono quelli dell’estate che avevano spinto il governo italiano a introdurre un tetto alle tariffe verso le isole, salvo poi toglierlo per evitare lo scontro con la Ue.
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