Giorgia Meloni chiude oggi la kermesse di Fratelli d’Italia parlando del Quirinale: «Il centrodestra ha i numeri per essere determinante per l’elezione del Capo dello Stato. Vogliamo lavorare per la madre di tutte le riforme: uscire dal pantano della Repubblica parlamentare ed entrare nella Repubblica presidenziale».
«Non mi stupisce che da questo palco si sia detto contrario Giuseppe Conte e non mi stupisce che si sia detto contrario il Partito democratico, un partito che da dieci anni sta al governo senza aver vinto le elezioni», ha aggiunto. «Il centrodestra», invece, «ha i numeri per essere determinante per l’elezione del capo dello Stato. Vogliamo un patriota e non accetteremo compromessi».
E quando le è stato chiesto se Berlusconi risponda al profilo di «patriota», Meloni ha risposto: «È stato mandato a casa dalle consorterie europee perché non firmava trattati poi firmati da Mario Monti, quindi ha difeso l’interesse nazionale, assolutamente. Non l’abbiamo mai definito un candidato di bandiera, è un nome che compatta il centrodestra. Poi sappiamo che serve una convergenza di numeri ma rispecchia quello che stiamo cercando».
Quanto alle «credenziali» di patriota dell’attuale premier Mario Draghi, Meloni ha risposto con una certa incertezza: «Non ho ancora gli elementi», ha detto a Mezz’ora in più, subito dopo la chiusura di Atreju.
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