I Brics estendono la loro coalizione ad sei Paesi del mondo, “membri effettivi” dal primo gennaio prossimo, 2024: stiamo parlando di Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti.
Lo ha annunciato il presidente sudafricana Cyril Ramaphosa, nel corso della conferenza stampa finale che si è tenuta tra i vari leader della coalizione. Vi fanno già parte, Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.
Questi paesi condividono una situazione economica in via di sviluppo e abbondanti risorse naturali strategiche e, soprattutto, sono stati caratterizzati da una forte crescita del prodotto interno lordo (PIL) e della quota nel commercio mondiale, specie agli inizi del XXI secolo. Tali economie si propongono di costruire un sistema commerciale globale, attraverso accordi bilaterali, che non siano basati esclusivamente sul petrodollaro.
Gli obiettivi principali dei BRICS la de-dollarizzazione del mercato finanziario globale e la creazione di un mondo multipolare.
L’acronimo BRICS deriva dal precedente BRIC con l’aggiunta del Sudafrica. Da esso deriva anche BRICST, per l’inclusione della Turchia tra i paesi emergenti nell’ambito dell’economia mondiale. Paese, però, che non è mai stato accettato nel gruppo e, quindi, non partecipa alle sue attività.
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