La Casa Bianca ha convocato l’ambasciatore cinese per condannare le manovre militari di Pechino contro Taiwan e ribadire che gli Stati Uniti non vogliono una crisi nella regione, dopo che una visita all’isola della presidente della Camera Nancy Pelosi ha fortemente intensificato le tensioni nello Stretto di Taiwan questa settimana.
“Dopo le azioni della Cina durante la notte, abbiamo convocato l’ambasciatore [della Repubblica popolare cinese] Qin Gang alla Casa Bianca per parlargli delle azioni provocatorie della RPC”, ha affermato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby in una dichiarazione fornita al Washington Post.
Secondo la Cina l’essenza della vicenda di Taiwan “non è una questione democratica, ma una questione di principio importante sulla sovranità e l’integrità territoriale della Cina”.
Questa la risposta della portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying alle critiche di Usa e Paesi occidentali sulla reazione eccessiva di Pechino che ha varato un ciclo di massicce manovre militari intorno all’isola in risposta alla visita a Taipei della speaker della Camera americana Nancy Pelosi.
L’attuale situazione “è stata interamente causata da Pelosi e dai politici americani”, sottolinea Hua nella giornata odierna.
Il ministro della difesa di Taiwan fa sapere che “Oggi 68 aerei e 13 navi cinesi hanno valicato la linea mediana dello Stretto.
La presidente di Taiwan Tsai Ing-wen ha rivolto un appello alla comunità internazionale affinché ”sostenga’ l’isola di fronte alla minaccia cinese e ”impedisca qualsiasi escalation nella regione’. Il governo e le forze armate di Taipei, ha scritto su Twitter, stanno ”monitorando da vicino’ le esercitazioni militari cinesi. I militari di Taiwan, ha aggiunto, sono ”pronti a rispondere se necessario’.
Il leader della France Insoumise, Jean-Luc Melenchon. “I cinesi risolveranno il problema fra loro. Non vi è altra via d’uscita ragionevole possibile”, aggiunge Melenchon, da sempre contrario alla “guerra fredda con la Cina” perché esiste ed “una sola Cina” ha aggiunto. L’ambasciata cinese a Parigi lo ha ringraziato in un tweet “per il suo sostegno costante alla politica di una sola Cina”.
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