Riaperte le indagine da parte del gip di Trieste, Luigi Dainotti, relativamente al caso di Liliana Resinovich, la donna trovata morta il 5 gennaio del 2021 nel boschetto dell’ospedale psichiatrico del capoluogo friulano. La richiesta del gip è articolata in 25 punti tra i quali c’è anche la possibilità di riesumare il cadavere della donna.
Il corpo senza vita di Liliana Resinovich fu trovato con la testa avvolta in due sacchetti di plastica e il corpo chiuso in due sacchi, infilati uno dentro l’alto e l’altro basso. La Procura di Trieste aveva chiesto l’archiviazione delle indagini, mentre la famiglia chiedeva ulteriori approfondimenti che sono stati dunque concessi dal gip.
Sembra assurdo che possa essersi suicidata, anche per tumefazioni trovate sul viso e sulla bocca.
Il giudice di Trieste dispone anche le analisi di tutti gli account in uso alla donna, di numerosi dispositivi digitali; nonché della verifica delle celle telefoniche dell’area del ritrovamento e analisi del traffico telefonico; acquisizione e analisi di tutti i dispositivi telefonici e account in uso alle persone vicine alla deceduta, in particolar modo al marito Sebastiano Visintin, e all’uomo, l’amico Claudio Sterpin con il quale forse la donna sarebbe andata a vivere.
Il gip inoltre chiede di svolgere il raffronto con i Dna rinvenuti sulla bottiglietta e quelli slip di Liliana con il profilo genetico delle varie persone che in qualche modo sono coinvolte nelle indagini.