Ieri il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al disegno di legge sulla riforma della giustizia, in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare.
L’approvazione della riforma della Giustizia è stata salutata da un applauso. Soddisfatti il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni (“riforma giusta, necessaria e storica”) e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio (“è un provvedimento epocale”), ma anche i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, si sono detti molto soddisfatti del risultato ottenuto.
“Rispettato un altro impegno preso con gli italiani. Nel programma del centrodestra avevamo scritto che avremmo riformato la giustizia, e il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge costituzionale da sottoporre al Parlamento per avere finalmente una giustizia più equa ed efficiente. Una riforma giusta, necessaria e storica”. Lo ha scritto su X il presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo l’approvazione del ddl che contiene, tra l’altro, la separazione delle carriere di giudici e pm. Riportando anche le parole del giudice Giovanni Falcone, che riteneva giusto fare proprio questo.
“Di che cosa dovrei vendicarmi con i magistrati? Non capisco perché si possa considerare punitiva nei confronti dei pubblici ministeri la separazione delle carriere. Considero bizzarro che possa essere una vendetta, uno si vendica di qualcuno che ha fatto qualcosa di male, si vendica di un nemico. Non considero i magistrati nemici, chiedo a chi ha fatto questa dichiarazione se pensa che chi governa sia un nemico”, ha aggiunto il premier
Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri: “Grazie a un grande lavoro di squadra il governo ha approvato la riforma della giustizia, ora toccherà al Parlamento dire l’ultima parola però si corona il sogno di Silvio Berlusconi ed era un sogno per i cittadini italiani e non per la persona”.
Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti: “Via la politica dai Tribunali e le correnti dal CSM, separazione delle carriere fra Pm e giudici, sanzioni disciplinari ai magistrati che sbagliano. Altra promessa mantenuta!”.
Infine il ministro della giustizia Carlo Nordio: “Questo provvedimento epocale si articola su tre principi fondamentali: il primo è la separazione carriere, che attua il principio fondamentale del processo accusatorio voluto da Vassalli, gli altri sono la composizione e la elezione del Csm”, ha spiegato Nordio in conferenza stampa.
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