Censis: la popolazione italiana diminuisce, nel 2050 4,5 milioni in meno
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Nel 2050, tra meno di trent’anni, il nostro Paese avrà perso complessivamente 4,5 milioni di residenti, come se le due più grandi città, Roma e Milano, sparissero per sempre. È quanto emergerebbe dal 57esimo rapporto condotto dal Censis sulla situazione sociale dell’Italia.

La flessione demografica il risultato di una diminuzione di 9,1 milioni di persone con meno di 65 anni e di un contestuale aumento di 4,6 milioni di persone over 65. “Ciechi dinanzi ai presagi – viene sottolineato nello studio – Alcuni processi economici e sociali largamente prevedibili nei loro effetti sembrano rimossi dall’agenda collettiva del Paese, o sono comunque sottovalutati”.

Il Rapporto Censis scatta una fotografia sfaccettata della società italiana, affrontando il tema del lavoro, del benessere, della qualità della vita, eutanasia, famiglia e paure.

Nel 2040 solo una coppia su quattro avrà figli. E il 34,5% della popolazione sarà anziana e sola. Nonhcé, nel 2040 le coppie con figli diminuiranno fino a rappresentare il 25,8% del totale e le famiglie composte da una sola persona aumenteranno fino a 9,7 milioni (il 37% in più). Di queste famiglie, poi, quelle costituite da anziani diventeranno quasi il 60% (5,6 milioni). Secondo le stime, nel 2040 il 10,3% degli anziani continuerà ad avere problemi di disabilità. Gli anziani rappresentano oggi il 24,1% della popolazione complessiva e nel 2050 saranno 4,6 milioni in più: raggiungeranno un peso del 34,5% sulla popolazione nazionale.

Gli anziani di domani saranno sempre più senza figli e sempre più soli.

Altro aspetto da tenere in considerazione è che gli italiani che si sono stabiliti all’estero sono aumentati del 36,7% negli ultimi dieci anni, ossia quasi 1,6 milioni in più. A caratterizzare i flussi più recenti è l’aumento significativo della componente giovanile, sempre secondo quanto emergerebbe dal rapporto Censis presentato oggi a Roma. Nello studio in questione mergerebbe anche che nell’ultimo anno gli espatriati sono stati circa 82mila, di cui il 44% tra 18 e 34 anni (ossia oltre 36mila unità). Con i minori al seguito delle loro famiglie (13.447) che si sfiorano le 50mila persone: pari al 60,4% del totale della popolazione nazionale. Anche il peso dei laureati sugli expat 25-34enni è aumentato significativamente, passando dal 33,3% del 2018 al 45,7% del 2021.