E’ allarme siccità per la Coldiretti: solo in Italia sono circa 300mila le imprese agricole che si trovano nelle aree più colpite dall’emergenza che riguarda in gran parte l’Europa.
Il dato emergerebbe sulla base della mappa rilasciata dal programma Copernicus che mostra allarmi e allerte sulla bassa umidità del suolo in molte parti meridionali del Continente con effetti anche sull’ambiente, agricoltura e usi civili. Il fiume Po ad esempio, è a secco. Al Ponte della Becca (Pavia) si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico, con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate, secondo l’ultima rilevazione della Coldiretti mentre In Germania, le acque basse del Reno ostacolano il traffico commerciale costringendo le barche dirette verso l’Europa centrale a caricare a metà capacità, e in Spagna a Barcellona sono state adottate imitazioni per innaffiare parchi.
In Italia le regioni più colpite sono quelle del Centro Nord con la situazione più drammatica in Pianura padana, dove nasce quasi un terzo dell’agroalimentare made in Italy e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo.
In difficoltà pertanto, le aziende del settore agroalimentare dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dalla frutta alla verdura fino ad arrivare al mais per gli animali, la produzione del latte e dei formaggi come nel caso del Parmigiano reggiano o il Grana padano e i salumi più prestigiosi come il prosciutto di Parma o il Culatello di Zibello, e poi il riso, le verdure, la frutta, gli ortaggi.