Saldare il debito o ammazzare il suo creditore. Così ha ragionato Davide Cristiano Mossali, 53enne di Palazzolo, titolare di un’officina di riparazione di veicoli a San Pancrazio, padre di un figlio ventenne che ha ucciso il suo creditore per il debito di 50.000 euro che gli doveva.
L’accusa è ora di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, distruzione di cadavere e porto abusivo d’arma.
Sul caso indagano i carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia di Chiari.
L’uomo assassinato è Nexhat Rama, 40enne trovato morto carbonizzato nel bagagliaio della Range Rover del fratello nelle campagne di Cologne nel primissimo pomeriggio di lunedì, grazie all’analisi delle telecamere a circuito chiuso intorno alla casa della vittima, che da tempo viveva in via Adro a Capriolo, e alle testimonianze di alcune persone che le erano vicine.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, fatta dagli inquirenti che indagano sul caso, l’artigiano di Palazzolo, da tempo era in difficoltà economiche, e per ottenere denaro di cui necessitava, si sarebbe rivolto al 40enne kosovaro, già processato e assolto per estorsione ai danni di un imprenditore del Sebino, condannato a 4 mesi per il possesso di 25 proiettili 9×21 e a processo in questi mesi per il tentato incendio della villa sul Garda di un manager della grande distribuzione organizzata. Da lui ne avrebbe ricevuto diverso, in più tranche, ma non sarebbe riuscito ad onorare il suo debito e per questa motivo, avrebbe deciso di farlo fuori.