“Siamo pronti ad un piano nazionale per affrontare le piogge abbondanti e i lunghi periodi di siccità, perché occorre una rilettura sul territorio.
Lavoreremo con gli altri ministeri e sarà possibile realizzarlo entro otto mesi o un anno”.
Queste le parole odierne del ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, secondo il quale “serve un approccio nuovo dal punto di vista del sistema idraulico su tutto il territorio nazionale”.
“Sono quattromila gli sfollati a causa del maltempo di queste ore, ma è un dato ancora approssimativo. Lo sapremo meglio nelle prossime ore”, ha precisato il ministro della Protezione Civile che in queste ore si sta coordinando anche con presidente di regione Bonaccini e il governo Centrale, la premier Giorgia Meloni, e con gli altri ministeri interessati, per fronteggiare la crisi, del maltempo in Emilia Romagna.
“A pochi giorni dall’anniversario della prima scossa di terremoto del 2012, non esito a dire che siamo di fronte ad un altro terremoto” per portata dei danni del maltempo in Emilia-Romagna. Lo ha detto il presidente Bonaccini, nel corso di una conferenza stampa tenuta questa mattina nella sede della protezione civile regionale, alla presenza del ministro dell’Interno Piantedosi, il vice ministro dei Trasporti Galeazzo Bignami, e la vice presidente della Regione Emili-Romagna Irene Priolo.
“Quello che è accaduto in Emilia Romagna era già accaduto ad Ischia e potrà accadere ancora in altre zone del nostro Paese – ha aggiunto ancora il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini -. Se abbiamo immaginato una rete di distribuzione di acque piovane in un centro abitato capace di assorbire 1.000 mm in 12 mesi dobbiamo adesso pensare ad un sistema di raccolta d’acqua che dovrà assorbire 500 mm in 48 ore. Ci vuole un approccio ingegneristico diverso, nulla sarà più come prima, il processo di tropicalizzazione ha raggiunto anche l’Italia. C’è in tutta Italia una carenza di manutenzione delle aste fluviali e per affrontare il tema siccità bisogna immaginare anche nuovi invasi, in Italia non si fanno dighe da circa 40 anni”, ha continuato il ministro Musumeci.
E poi ancora, spiegando che sono 24 i Comuni allagati, e che “tutti i fiumi della regione hanno purtroppo registrato la tracimazione e quindi sfiancato la arginatura, determinando così l’esondazione. La media dell’acqua piovana è di 200 millimetri in 36 ore ma in alcune zone ha raggiunto i 500 millimetri. Se si tiene conto che in un anno la piovosità in quella regione è di 1.000 millimetri, vi renderete conto della potenza che le precipitazioni hanno assunto nelle ultime 36 ore”.
Sono 50mila gli utenti rimasti senza energia elettrica: 270 unità dell’Enel “sono al lavoro per ripristinare il servizio che rimane legato alle condizioni atmosferiche – perché nelle cabine non si interviene se c’è presenza di acqua, come purtroppo continua ad esserci. Sono invece 100mila utenti mobili privi di servizio e 10mila utenti fissi. In Emilia Romagna il traffico ferroviario regionale è tutto bloccato, continua invece a funzionare il traffico sulle tratte nazionali e quello sull’alta velocità”. Ha concluso il ministro Mesumeci.