L’uso di molti farmaci antiepilettici, l’assenza di anticorpi diretti contro i neuroni e la resistenza a determinate terapie potrebbero essere i fattori chiave alla base della cronicizzazione dell’epilessia in seguito a un attacco autoimmunitario del cervello.
A dirlo è uno studio multicentrico coordinato dall’Irccs San Martino di Genova, in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Salesi di Ancona e con il patrocinio della Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE), pubblicato su Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry.
Lo studio in questione, apre ora la strada a nuove terapie personalizzate che potrebbero modificare la storia della malattia. Ha coinvolto 34 centri in tutta Italia, per un totale complessivo di 263 pazienti seguiti nell’arco di 10 anni, e permettendo di poter individuare diversi fattori di rischio e biomarcatori che predicono la probabilità di cronicizzazione delle crisi epilettiche.