Oggi si celebra la Giornata mondiale degli insegnanti, per l’Unesco meritevoli di essere ricordati e di aver riconosciuta la loro straordinaria funzione in ogni Paese.
Il tema di quest’anno riguarda la crescente mancanza di insegnanti, a livello mondiale.
L’Unesco stima una necessità di oltre 69 milioni di nuovi insegnanti entro il 2030.
“Con la Giornata mondiale degli insegnanti rendiamo onore alla professione più bella del mondo, quella che dà un futuro ai nostri giovani. Rimettiamo la scuola al centro della società”, scrive su X il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
“Un ringraziamento a tutti i docenti italiani attraverso voi, ne incontro tanti e ne apprezzo il senso della missione: da qui bisogna partire, va sottolineato il ruolo del docente, che comporta la consapevolezza che nell’insegnare si compie una missione. E’ da una scuola capace di valorizzare i talenti che si lotta contro bullismo, illegalità e dispersione”. Ha aggiunto ancora il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara intervenuto all’evento organizzato dall’ associazione Italiana Maestri Cattolici e l’Ugl Scuola in occasione della Giornata mondiale degli Insegnanti promossa dall’Unesco a Roma. L’evento si inserisce nella XIII Edizione di “Centopiazze per l’impegno educativo” promosso dall’AIMC e ha visto collegati in diretta 100 istituti scolastici in rappresentanza di tutto il territorio nazionale. “La scuola del merito – ha proseguito il ministro Valvitara – intende valorizzare i talenti di ogni giovane sapendo tirar fuori le potenzialità che ognuno ha in sè dando futuro e speranza, e consentendo anche di accelerare per chi è avanti. L’idea della personalizzazione l’abbiamo voluta esprimere con il docente tutor e il docente orientatore. La nostra Costituzione mette al centro la persona, la scuola italiana mette al centro lo studente, dobbiamo saper costruire l’abito a questo giovane; dobbiamo partire da questo orgoglio, dalla centralità della figura del docente, ripristinando il rispetto nelle scuole, rimettendo al centro la cultura delle regole, il resto viene da sè. La svolta culturale deve partire dall’orgoglio dei docenti che hanno in mano il futuro della nazionale. E la politica deve saper essere conseguente”.
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