Il 27 gennaio ricorre il Giorno della Memoria.
Tante le celebrazioni da nord a sud in Italia, come nel resto del mondo.
In mattinata ad esempio, la tradizionale cerimonia al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Che ha detto ai presenti che “Il sistema di Auschwitz fu l’estrema conseguenza di tossine letali che circolarono avvelenando i popoli, offuscando le menti, rendendo aridi cuori e sentimenti”, e poi che “La Shoah fu un unicum nella storia dell’uomo, pur segnata da sempre da barbarie, guerre, stragi ed eccidi”. “Il negazionismo – ha continuato il Capo dello Stato Sergio Mattarella – è una forma più subdola e insidiosa del razzismo”.
Infine la premier Giorgia Meloni ha voluto sottolineare anche attraverso la pagina istituzionale, e social come la “Shoah rappresenti l’abisso dell’umanità. Un male che ha toccato in profondità anche la nostra Nazione con l’infamia delle leggi razziali del 1938 – ha affermato ancora la premier Meloni -. È nostro dovere fare in modo che la memoria di quei fatti e di ciò che è successo non si riduca a un mero esercizio di stile”.
Non sono mancati poi pensieri anche di Netanyahu che ha ribadito: “Resteremo vigili e non permetteremo che l’Olocausto si ripeta” e Papa Francesco: “Non può esserci fraternità senza aver prima dissipato le radici di odio e di violenza che hanno alimentato l’orrore dell’Olocausto”.