E’ allo studio, sul fronte Irpef, il ritocco di due aliquote, mentre per l’Irap il governo ragione su come esonerare le imprese più piccole.
Ma se abolire la tassa sulle attività produttive costa due miliardi, ne restano sei per intervenire sui redditi. I sindacati, però, non sono d’accordo con la suddivisione e rilanciano la loro battaglia: otto miliardi dovrebbero andare tutti ad alleggerire il carico sui lavoratori dipendenti e sui pensionati.
E per quanto riguarda l’Irpef, i tecnici del ministero stanno lavorando per vedere con simulazioni come è meglio intervenire sull’aliquota del 38% e del 27%. Tagliare di un punto sulla prima, toccando dunque i redditi nello scaglione compreso tra i 28-55mila euro, che costerebbe circa un miliardo di euro. O puntare piuttosto sulla secondo di un punto, e comprende i redditi tra 15-28mila, che costerebbe invece due miliardi di euro.
Per capire la soluzione migliore, ci vorrà ancora del tempo.
L’incontro con i partiti.
L’obiettivo principale è quello di coler indirizzare il taglio su una sola aliquota, per non disperderne l’impatto.