Ictus, con un piano Ue è possibile un calo del 10% dei nuovi casi in Italia
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Uno Stroke Action Plan for Europe (SAP-E) sull’ictus ha la finalità di limitare entro il 2030 l’impatto della malattia. Le “raccomandazioni sono contenute nel documento e consentirebbero di ridurre di ben oltre il 10% il numero di nuovi casi l’anno. Per l’Italia parliamo di 15mila pazienti in meno”. A evidenziarlo è Francesca Romana Pezzella, Segretario ISA-AII e co-chair Stroke Action Plan for Europe (SAP-E) di ESO | European Stroke Organization in un incontro al ministero della Salute. Pezzella spiega che manca la firma del ministro della Salute italiano, Roberto Speranza, a una dichiarazione “che impegna moralmente i Paesi a delle azioni che servono per implementare il Piano”. “Incontri come questi, in sedi istituzionali – specifica – sono necessari anche per rilanciare il SAP-E Europe che ha la finalità di limitare entro il 2030 l’impatto della malattia a partire da prevenzione primaria, organizzazione della cura dell’ictus acuto, prevenzione secondaria, riabilitazione, valutazione dei risultati e vita dopo l’ictus”. Di una spinta all’adesione dell’Italia alla dichiarazione parla anche la senatrice Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione Sanità del Senato, spiegando in un intervento di “auspicare una firma del ministro”.

L’attore Massimo Lopez con la sua voce vuole ricordare, in uno spot presentato il 20 aprile scorso al ministero della Salute nell’ambito del progetto Strike on Stroke” promosso da ISA-AII, Italian Stroke Association – Associazione Italiana Ictus e realizzato grazie al contributo non condizionante di Ipsen, che “ogni anno sono 185mila le persone vengono colpite da ictus”.