Il generale Luciano Antonio Portolano è stato nominato ufficialmente Capo di Stato Maggiore della Difesa italiana, dopo la nomina, di alcuni giorni fa, del Consiglio dei ministri su proposta del ministro della Difesa, Guido Crosetto.
La cerimonia di avvicendamento con il generale Giuseppe Cavo Dragone, già designato presidente del comitato militare della Nato (incarico che assumerà dal 2025), è avvenuta alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del ministro della Difesa Guido Crosetto, e dei presidenti di Camera e di Senato, all’aeroporto militare di Ciampino, sede del trentunesimo Stormo.
“In un momento di profonda crisi per la stabilità dell’ordine internazionale e per la sicurezza globale, le Forze Armate rappresentano uno strumento indispensabile per creare le condizioni di credibilità e deterrenza necessarie a promuovere e garantire la pace, il benessere e la prosperità del nostro Paese e dei nostri alleati”, ha sottolineato il generale Luciano Antonio Portolano durante la cerimonia di avvicendamento.
“Pertanto, considero necessario uno sforzo sinergico e bilanciato, fra tutte le forze armate per il perseguimento di un unico obiettivo comune: quello di garantire le condizioni per essere pronti a proteggere e difendere, da ogni potenziale minaccia, tutti gli italiani e gli interessi vitali e strategici dell’Italia”, ha proseguito ancora Portolano.
“La storia, dal passato più remoto fino ai conflitti in corso – ha concluso Portolano – dimostra chiaramente che non sono solo le forze armate, ma la nazione nella sua interezza, a difendere il paese. In questa stessa prospettiva, si inquadra anche la solida e radicata partecipazione del nostro paese alle organizzazioni internazionali di riferimento, che forniscono un contributo essenziale alla stabilità internazionale”.
Portolano ha infine ringraziato “tutti i militari oggi impiegati nelle 36 missioni e operazioni all’estero e in Italia, ma anche coloro che prestano servizio nelle rappresentanze diplomatiche, nelle organizzazioni internazionali o impegnati nella frequenza di corsi all’estero e al tutto il personale militare della difesa che con costanza e professionalità assicura giornalmente un contributo prezioso e imprescindibile”.
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