In un’intervista rilasciata a La Stampa, il ministro degli esteri e vice premier Antonio Tajani fa sapere che l’Italia è in prima linea per la costituzione dello Stato della Palestina a Gaza. Egli sta preparando, personalmente, il progetto che presenterà a New York a settembre prossimo a margine dell’Assemblea delle Nazioni Unite.
“Proporrò a livello G7 un progetto per la ricostruzione non solo umanitaria ma politica ed economica di Gaza. L’Italia è pronta a inviare un contingente per lavorare, nella transizione che dovrà essere gestita dall’Onu e guidata dai paesi arabi, alla nascita di uno Stato palestinese, unificando la Striscia e la Cisgiordania”.
“L’Italia – ha aggiunto ancora Tajani – è pronta a inviare un contingente per lavorare alla nascita di uno Stato palestinese, unificando la Striscia e la Cisgiordania. Ma il nostro interlocutore può essere solo l’Anp, non Hamas. Nel frattempo, gli Stati Uniti ci hanno chiesto di usare i carabinieri per addestrare una forza di sicurezza palestinese adeguata”. Perché allora non riconoscere lo Stato di Palestina? “Siamo favorevoli allo stato di Palestina. Ma bisogna offrire una prospettiva concreta al popolo palestinese. Come facciamo a riconoscere uno Stato finché c’è Hamas che controlla una larga parte della Palestina e sostiene di voler distruggere Israele? Noi non vogliamo dare uno schiaffo morale a Israele in questo momento, ma vogliamo portarli a un negoziato per rendere concreta la formula ‘due popoli, due Stati'”. “Siamo in contatto continuo con gli alleati e con le nostre ambasciate. Finché c’è spazio per le trattative, c’è speranza”, conclude il ministro degli esteri Antonio Tajani.
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