“Non siamo assolutamente una famiglia razzista”. Con queste parole, il principe William, secondo in linea di successione al trono britannico, incalzato dai giornalisti risponde a margine di un evento pubblico che si è tenuto a Londra sui sospetti di razzismo, inseguito all’intervista rilascia alla Cbs americana, da suo fratello Harry e sua moglie Meghan.
William, in visita con la consorte Kate in una scuola di Stratford, nella zona est, di Londra, nell’ambito di un evento dedicato a un progetto incentrato sulla salute mentale di cui i duchi di Cambridge sono i titolari per impegno civico, è stato assalito dalle domande dei reporter, tra cui uno dei quali gli ha chiesto se “La famiglia reale è razzista”.
Il primogenito di Carlo e Diana ha allora risposto a tale domanda sottolineando di non esserlo. Di fronte a una seconda domanda, ha poi voluto chiarire anche che non ha ancora parlato dopo l’intervista con suo fratello – il quale ha detto di volergli bene, ma di essere ormai su “una strada diversa” dalla sua – aggiungendo peraltro di volerlo fare.
Nel loro colloquio tv con l’anchorwoman afroamericana Oprah Winfrey, Meghan e Harry – trasferitisi negli Usa dopo aver traumaticamente rinunciato allo status di membri senior della dinastia – hanno denunciato fra l’altro il senso di abbandono sperimentato a corte e le tentazioni suicide avute a suo tempo dalla duchessa, con tanto di rifiuto dell’istituzione monarchica d’aiutarla ad avere assistenza sanitaria esterna per paura di uno scandalo. Ma soprattutto hanno raccontato delle preoccupazioni sul colore della pelle del loro primogenito Archie che sarebbero state espresse a Harry, prima della nascita del bambino, da un membro di casa Windsor: membro che non hanno voluto nominare, limitandosi ad escludere dai sospetti solo la 94enne regina Elisabetta e il 99enne principe consorte Filippo, che tra l’altro non sta affatto bene.