Secondo l’Inps, “le temperature eccezionalmente elevate, e superiori a 35°, che impediscono lo svolgimento di fasi di lavoro in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore”, possono portare al trattamento di integrazione salariale. Lo prevede, dal 2017, il decalogo dell’Inail sul lavoro in caso di alte temperature.
“Si chiarisce – in un messaggio – che possono rilevare anche le cosiddette temperature percepite, ricavabili anch’esse dai bollettini meteo, quando le stesse siano superiori alla temperatura reale. Al ricorrere delle fattispecie sopra evidenziate, pertanto, possono costituire evento che dà titolo al trattamento di integrazione salariale temperature percepite superiori a 35°, seppur la temperatura reale sia inferiore al predetto valore”.
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