L’Aquila, auto nel giardino di un asilo, parla la donna indagata e il papà del piccolo Tommaso
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“Le mie figlie hanno visto le drammatiche scene e sono sotto shock: siamo distrutti e addolorati, chiediamo e chiederemo ancora scusa alla famiglia del povero Tommaso e dei bambini feriti”.

E’ questo il drammatico racconto fatto all’ANSA ieri dalla mamma indagata per omicidio stradale per il tragico incidente avvenuto il giorno prima a l’Aquila nella scuola dell’infanzia di Pile, dove è morto il piccolo Tommaso e sono rimasti feriti altri cinque bambini.

“Ho parcheggiato la macchina in pianura, ho inserito la marcia, non mi ricordo di aver inserito il freno a mano”, ha poi proseguito la donna madre di tre figli di cui due iscritte alla scuola d’infazia Primo Maggio. La donna verrà ascoltata nei prossimi giorni dal sostituto procuratore Stefano Gallo. Oggi intanto in Procura è previsto l’affidamento dell’incariico sulla perizia tecnica sull’auto all’esperto Cristiano Ruggeri, e sempre in mattinata è in programma una riunione alla presenza dell’anatomopatologo Giuseppe Calvisi per verificare l’eventualità chiesta da investigatori ed inquirenti di evitare la autopsia sul corpo di Tommaso effettuando una ricognizione cadaverica.

La donna di origini bulgare, è in attesa di essere convocata per interrogatorio davanti al pm Stefano Gallo.

A bordo della autovettura al momento dell’incidente era presente solo il figlio 12enne, lei lo aveva lasciato solo per andare a riprendere i suoi due gemellini di cinque anni a scuola.

L’auto ha travolto la recinzione uccidendo il piccolo Tommaso di 4 anni e ferendone altri cinque.

Ora è indagata per omicidio stradale, reato che prevede l’arresto immediato. Secondo fonti investigative, la donna dovrebbe essere ascoltata oggi alla presenza del difensore Francesco Valentini, del foro dell’Aquila, per rendere le prime dichiarazioni ufficiali. Da fonti investigative emerge che la 38enne e suo figlio sono sconvolti e in stato di shock.

Stabili le condizioni delle due bambine di circa 4 anni, tra i bimbi feriti nell’incidente nell’asilo dell’Aquila, ricoverate presso la terapia intensiva pediatrica del policlinico Gemelli, dove proseguono le cure. È quanto si apprende dallo stesso ospedale.

Il papà del piccolo Tommaso, Patrizio D’Agostino, non vuole nessuna vendetta, per lui quanto accaduto mercoledì pomeriggio alla scuola del figlio è stata una disgrazia, una fatalità: “La madre dei gemellini non c’entra nulla, non coviamo un senso di vendetta nei confronti di quella donna. Sarà disperata quanto noi, anche la sua vita in fondo è stata rovinata”.

In una lunga intervista rilasciata a La Repubblica, Patrizio D’Agostino, il papà del bambino morto all’asilo, ripercorre i momenti successivi all’incidente e soprattutto i sentimenti che da quel momento in poi lo hanno pervaso, e la fede che gli ha permesso di accettare la disgrazia, morte del suo bambino e soprattutto perdonare la donna, proprietaria dell’auto, indagata ora per omicidio stradale.

L’uomo vive a poche decine di metri dall’asilo, era affacciato al balcone quando l’auto è piombata sul giardino ed è per questo che, accompagnato dalla nonna del piccolo Tommaso, si è diretto verso la struttura dove c’erano già i soccorritori: “Mi sono trovato davanti la maestra e le ho chiesto: ‘Tommaso dov’è?’. Lei mi ha risposto: ‘Sta qui non si preoccupi’. ‘Ma cosa è successo? Si può sapere?’. Qualcuno ha risposto: ‘Un brutto incidente, ma dovete lasciar passare i soccorsi’”. Quella frase ha rassicurato il signor D’Agostino che si è così diretto verso casa lasciando sul posto la madre in attesa che il figlio uscisse da scuola; è stata la donna poco dopo a chiamarlo per dirgli che Tommaso era bloccato sotto l’auto.

Quando sono tornato i pompieri erano riusciti a sollevare l’auto con il sistema ad aria e il mio piccolo era steso lì, con gli occhi chiusi, pallido – continua l’uomo nel suo drammatico racconto – c’erano tre dottori attorno a Tommaso, uno gli praticava il massaggio cardiaco e poi la manovra di Valsalva e poi ancora il cuore. Sono stati parecchio a provare qualsiasi cosa per mio figlio, non ho nulla da recriminare”. Purtroppo però dopo 40 minuti il piccolo è stato portato in ospedale dove poco dopo ne è stato dichiarato il decesso: Patrizio si augura che il suo bambino non abbia sofferto e che sia volta in cielo, come continua a ripetersi, perché c’era bisogno di un angelo in più.

Oggi sposerà in comune a L’Aquila la moglie Alessia Angeloni, avrebbero dovuto celebrare il loro matrimonio il prossimo 3 luglio, giorno di San Tommaso, ma hanno deciso di anticipare ad oggi la cerimonia: “Abbiamo deciso oggi che lo faremo in Comune, ci sposeremo in rispetto di Tommy, perché era una cosa che avevamo già deciso di fare proprio per lui, da credenti ci sembrava un dovere farlo per nostro figlio – spiega il papà del bambino, il sig. Patrizio – ovviamente la cerimonia in chiesa non la faremo. Non è una festa”. L’ultimo pensiero va proprio alla donna, proprietaria dell’autovettura, con a bordo il figlioletto di 12 anni, che ha investito e ucciso il piccolo Tommaso.

Se volesse incontrarli sia lui che sua moglie abbraccerebbero.

ph crediti tgcom24