Malaria, un monoclonale è in grado di tagliare il rischio di infezione dell’88%epa04858235 (FILE) A file picture dated 23 April 2008 shows an 'Anopheles gambiae' mosquito, a vector for the malaria parasite, drawing blood while biting a researcher at the International Centre for Insect Physiology and Ecology (ICIPE) insect research facility in Nairobi, Kenya. According to media reports British multinational pharmaceutical company GlaxoSmithKline (GSK), announced on 25 July 2015 that the Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) of the European Medicines Agency (EMA) has adopted a positive scientific opinion for its malaria candidate vaccine MosquirixTM, also known as RTS,S, in children aged 6 weeks to 17 months. Following this decision, the World Health Organization (WHO) will now formulate a policy recommendation on use of the vaccine in national immunisation programmes once approved by national regulatory authorities. EPA/STEPHEN MORRISON
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Basterebbe una singola infusione di un monoclonale anticorpo sperimentale a proteggere il nostro organismo da malaria per circa sei mesi, riducendo così, il rischio di infezione di quasi il 90%.

È quanto emergerebbe da una sperimentazione condotta in Mali e i cui dati pubblicati sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine.

Il farmaco in questione, sperimentato a diversi dosaggi su 330 persone, che sono state monitorate per circa sei mesi consecutivi, dopo la somministrazione del trattamento.

Rivelando che coloro che avevano ricevuto il farmaco al dosaggio più alto (40mg per chilo) avevano anche presentato un rischio più basso dell’88,2% di aver contratto l’infezione; al dosaggio più basso (10mg per chilo) invece la riduzione del rischio era stata del 75%. Gli effetti collaterali osservati sono stati di lieve entità e il più frequente è stato, ad esempio, il mal di testa.