A Milano un terzo detenuto, dei sette evasi dall’Istituto penitenziario per minori Cesare Beccaria nel giorno di Natale, è rientrato in carcere. Sarebbero stati infatti i genitori a convincerlo a fare rietro in carcere. Lo ha annunciato Donato Cacace, segretario generale della polizia penitenziaria. Nella serata del 25 dicembre erano stati rintracciati altri due ragazzi (maggiorenni) tra quelli fuggiti: uno si trovava a casa della suocera mentre un altro sarebbe stato riaccompagnato in carcere da un familiare.
Dopo l’evasione dei sette ragazzi (di cui quattro maggiorenni e tre minorenni) nel carcere era partita una protesta. I ristretti avevano appiccato il fuoco ad alcuni materassi in un reparto, reso inagibile. La situazione era tornata sotto controllo nel corso della serata. Mentre i fuggiaschi avrebbero approfittato dei lavori in corso, per aprirsi un varco nella recinzione e poi scavalcare il muro di cinta. L’allarme per l’evasione era scattato poco prima delle 16:30 del 25 dicembre, anche se inizialmente sembrava si trattasse di una sola persona. I detenuti fuggiti (due dei quali catturati subito) hanno tutti età compresa tra i 17 e i 18 anni, alcuni dei quali sono di nazionalità italiana.
Alcuni agenti della Polizia penitenziaria sono rimasti intossicati dal fumo sprigionato dai materassi appiccati durante la protesta. In quattro erano stati portati in ospedale al San Carlo ma nessuno è risultato essere in condizioni gravi: tre di loro, dimessi.
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