Potrà scontare i domiciliari a Fregene, a casa della nonna. La Corte d’Assise di Appello di Roma ha accolto l’istanza dei legali di Gabriele Natale Hjorth, il giovane americano a cui il 3 luglio scorso era già stata ridotta a 11 anni e a 4 mesi la pena per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, 35 anni, avvenuta a Roma cinque anni fa. I giudici hanno stabilito che la detenzione debba avvenire sul litorale romano, che Gabriele Natale Hjorth frequentava quando veniva in Italia per vacanze dai suoi parenti.
La condanna è stata ridotta (a 15 anni e due mesi) anche per Lee Elder Finnegan, l’amico che si trovava con lui al momento dell’omicidio.
La dichiarazione dell’avvocato Massimo Ferrandino, legale di parte civile di Rosa Maria Esilio, vedova del vice brigadiere dei carabinieri Cerciello Rega, che arriva subito dopo tale ingiusta sentenza.
“Rosa Maria è totalmente sconvolta dalla notizia che ha appreso. Come sua abitudine, non intende commentare, ma è pervasa da un profondo senso di sfiducia. Non conosciamo ancora le motivazioni che la corte ha preso per ridurre drasticamente le pene ai due americani e già uno dei due viene mandato ai domiciliari nella splendida cornice di Fregene. Mario Cerciello Rega, valorosissimo servitore di Stato, è morto sotto i colpi di undici coltellate, ma evidentemente non si era inteso che i fendenti non fossero terminati il 26 luglio di cinque anni fa. Viene piuttosto voglia di pensare che ci sia una Giustizia al contrario”.
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