Giovanni Antonio Bua, 92 anni, è morto salvando la vita ad un uomo, grazie al trapianto di un suo organo. L’uomo è sempre stato favorevole alle donazioni di organi e trapianti. “Se posso aiutare qualcuno, è giusto che i miei organi lo possano salvare”, diceva continuamente durante i suoi discorsi in famiglia.
E così, figli e pronipoti se ne sono ricordati. Anche dopo la sua morte.
Le volontà di “Tziu Toni”, come veniva chiamato con affetto dai compaesani di Ovodda (Nuoro), piccolo comune al centro della Sardegna, sono state rispettatto.
Per questa ragione, quando il suo cuore ha smesso di funzionare nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Francesco di Nuoro, dove era ricoverato da giorni in seguito alle complicazioni provocate da un’emorragia celebrale, i parenti hanno dato l’assenso per il prelievo dei suoi organi.
“Un organo, in buone condizioni, sarà trapiantato e permetterà a un paziente in attesa di continuare a vivere. A conferma che la generosità non ha età”, ha scritto l’Associazione Sarda Trapiantati Odv di Nuoro, che sui social ha reso nota la vicenda.
Ai funerali del 92enne ha partecipato tutta la comunità di Ovodda (poco più di 1.500 abitanti), segno della stima e dell’affetto di cui godeva Giovanni Antonio Bua.
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