Parte la XIX legislatura, La Russa presidente del Senato senza i voti di Forza Italia. Fumata nera alla Camera
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Ignazio La Russa è il presidente del Senato, eletto con 116 voti.

La presidente della seduta Liliana Segre, dopo aver proclamato il risultato delle elezioni, ha sospeso la seduta.

La Russa ne ha ottenuti 116, Segre 2, Calderoli 2, le schede bianche sono state 66.

Ignazio La Russa ha assunto la presidenza del Senato salendo sul più alto scranno di Palazzo Madama. L’esponente di FdI ha portato un mazzo di rose bianche per la senatrice Liliana Segre. Applausi dai banchi del centrodestra, Forza Italia compresa. Applausi più tiepidi anche dai banchi dell’opposizione.

Il commento di Giorgia Meloni: “Congratulazioni al neopresidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa. Siamo orgogliosi che i senatori abbiano eletto un patriota, un servitore dello Stato, un uomo innamorato dell’Italia e che ha sempre anteposto l’interesse nazionale a qualunque cosa. Per Fratelli d’Italia Ignazio è punto di riferimento insostituibile, un amico, un fratello, un esempio per generazioni di militanti e dirigenti”, afferma la leader di Fdi. “Grazie a tutti coloro che, con senso di responsabilità e in un momento nel quale l’Italia chiede risposte immediate, hanno consentito di far eleggere già alla prima votazione la seconda carica dello Stato. Continueremo a procedere spediti”.

Fumata nera nell’Aula della Camera nella prima votazione per l’elezione del presidente. Nessuno ha raggiunto il quorum richiesto di 267 voti, i 2/3 dei componenti dell’Assemblea, per far scattare l’elezione. Servirà una nuova votazione, alle ore 14. La seconda sarà convocata alle 14 e la terza alle 17.

Il nome più favorito è quello di Riccardo Molinari della Lega. Come ha anticipato anche poche ore fa il segretario del suo partito Matteo Salvini.

Nel suo primo discorso al Senato il neo eletto presidente dice: «Ringrazio chi mi ha votato, chi non mi ha votato e chi mi ha votato nonostante non faccia parte della mia parte politica». Un chiaro riferimento a Forza Italia, i cui 18 senatori non hanno votato il suo nome nonostante fosse stato indicato dalla leader della coalizione di centrodestra.

Poi il ringraziamento va al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla presidente uscente del Senato Elisabetta Casallati. Non manca un ringraziamento molto sentito e speciale, a Liliana Segre. Che viene definita come Presidente “morale”.

Cita poi l’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini con queste parole: “Nella vita è necessario saper lottare non solo senza paura, ma anche senza speranza, diceva Pertini. E la lotta, aggiungo io vale anche qundo non c’è speranza di vincere, solo per averne preso parte”.

«Nella mia lunga vita politica i momenti più toccanti e che ricordo con più tristezza e dedizione sono quando ho portato sulle mie spalle le bare dei soldati in Afghanistan e a loro e a tutti i caduti di ogni guerra va il mio deferente omaggio». E ancora: «Il mio pensiero va ai patrioti ucraini perchè non c’è pace senza giustizia».

Poi cita anche Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino, applausi
e tutti in piedi.

Nella seconda parte del discorso La Russa affronta il tema dell’ambiente, della famiglia e del lavoro. «Ecologia e tutela del pianeta sono fondamentali: l’umanità è respingere ogni forma di violenza e spopraffazione dei diritti legalmente riconosciuti. La violenza sui minori e la violenza sulle donne sono la vergogna della nostra società, vanno oltre che combattute, vanno prevenute. Tutelare l’infanzia e promuovere la natalità».

«Ogni fragilità ci riguarda e ci interpella serve sostenere dare speranza avvicinare, non dobbiamo chiederlo ad altri ma a noi stesso cosa è che possiamo e dobbiamo realizzare per essere accanto a quanti vivono una diversa abilità. Per chi è debole il posto non è in fondo è in prima fila».

«Lavoro significa riscatto per i giovani, per il sud per le periferie. Il lavoro è la storia dell’Italia, storia di ingegno di passione di cultura nel mondo. La parola Italia è quella che più di ogni altro appassiona e innamora cittadini lontanissimi dalla nostra penisola. E’ una porta il lavoro non può diventare il burrone delle morti bianche che hanno colpito recentemente e tristemente anche ragazzi molto giovani».

foto crediti tgcom24