Da un’esplosione in volo al fenomeno del vento improvviso che può schiacciare verso il suolo un velivolo in atterraggio, fino a un malore: inquirenti al lavoro per ricostruire la donamica dell’incidente di Trapani capitata a Fabio Antonio Altruda, 33enne originario di Caserta. Il quale, potrebbe anche essere rimasto sul veivolo, per evitare l’impatto in zone abitate.
L’ufficiale volava in coppia con un altro aereo che lo precedeva e che è rientrato regolarmente alla base proprio negli istanti in cui dalla torre di controllo venivano persi i contatti con lui.
Secondo le prime ricostruzioni fatti, dall’aereo non sarebbe arrivata alcuna emergenza e il segnale automatico di espulsione del sedile eiettabile che fa entrare automaticamente in funzione il Gps.
Un video della telecamera di videosorveglianza di un’abitazione della zona riprende lo schianto dell’Eurofighter. Nelle immagini si vede chiaramente il bagliore dell’esplosione in aria.
Il pilota che è morto aveva frequentato prima la scuola militare Nunziatella di Napoli e poi nel 2007, il corso Ibis 5° dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, infine era atterrato nella base siciliana nel 2021 nel 37esimo Stormo di Trapani come Pilota combat ready su velivolo Eurofighter. Nella sua carriera aveva partecipato a diverse operazioni speciali anche al di fuori dei confini nazionali in attività di air policing Nato. Un compito importante che anche in questi mesi di conflitto in Ucraina che vede coinvolti diversi caccia del 37° Stormo. Giovanissimo, con una grande esperienza acquisita alle spalle, contava centinaia di ore di volo effettuate proprio a bordo di uno di quei caccia che nella giornata di ieri, gli è costato la vita.
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