Ponte sullo stretto di Messina: “Via ai lavori entro l’estate del 2024”
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Il Consiglio dei ministri nella giornata di ieri 16 marzo ha approvato il decreto sulla realizzazione del collegamento tra Sicilia e Calabria. Nel testo si legge anche del ritorno della Stretto di Messina Spa, società a cui «partecipano Rfi, Anas, le Regioni Sicilia e Calabria, nonché, in misura non inferiore al 51%, il ministero dell’Economia, che esercita i diritti dell’azionista d’intesa con il ministero delle Infrastrutture, al quale ultimo sono attribuite funzioni di indirizzo, controllo, vigilanza tecnica e operativa».

Sui tempi di realizzazione si è sbilanciato il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini, annunciando il provvedimento: “Contiamo di approvare il progetto esecutivo entro il 31 luglio 2024 e poi partire coi lavori”.

“I costi li stiamo aggiornando”, ha aggiunto ancora il ministro delle Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini “ieri in Consiglio dei ministri abbiamo approvato il ritorno in vita di una società che si chiama Stretto di Messina, che da 9 scenderà a 5 componenti, affiancata da 9 massimi esperti tra rettori universitari e ingegneri di fama mondiale, che dovrà aggiornare i costi del 2011 al 2023”.

La realizzazione dell’opera avrà, a detta del ministro, benefici importanti per chi vive sull’isola. “Le stime minori comportano per la sola Sicilia un aumento di ricchezza tra i 5 e i 6 miliardi di euro all’anno per maggiori velocità”. Quanto alle critiche sollevate dal leader di Azione Carlo Calenda che, agli stessi microfoni, ha rimarcato il fatto che in Sicilia non ci sono nemmeno le strade, Salvini ha replicato: “Non stiamo parlando del Terzo mondo, sarò in Sicilia la settimana prossima, a Taormina, a inaugurare i lavori per la galleria della nuova ferrovia tra Catania e Messina, abbiamo appena stanziato 2 miliardi per il collegamento veloce tra Palermo e Catania, due ore in tutto, e stiamo intervenendo con Anas per dighe e strade”. “Siamo qua da 4 mesi, ha aggiunto il ministro – non può arrivare Calenda dicendo: non serve il Ponte che l’Italia attende da 50 anni perché in 4 mesi non hanno finito strade e ferrovie”.