L’asl ha dato il parere positivo per l’accesso al suicidio medicalmente assistito della 54enne toscana, paralizzata a causa di una sclerosi multipla, che aveva rifiutato la Peg, cioè la nutrizione artificiale. “E’ la prima applicazione della nuova sentenza della Consulta che ha esteso il concetto di ‘trattamento di sostegno vitale”, come rende noto l’associazione Coscioni spiegando che, dopo aver negato per settimane la richiesta di morte assistira, la Asl Toscana Nord Ovest “ha comunicato il suo parere favorevole”.
La donna, spiega ancora l’associazione, “possiede tutti e 4 i requisiti previsti dalla sentenza Cappato/Dj Fabo per poter accedere legalmente al suicidio medicalmente assistito in Italia”.
Ora se la donna confermerà la sua volontà, potrà procedere a porre fine alle sue sofferenze. La Commissione medica della azienda sanitaria ora aspetta di sapere le modalità di esecuzione e il medico scelto, in modo da assicurare ‘il rispetto della dignità della persona'”.
La 54enne aveva inviato la richiesta di verifica delle sue condizioni il 20 marzo e a causa del diniego opposto aveva diffidato l’Asl, il successivo 29 giugno, alla revisione della relazione finale con particolare riferimento alla sussistenza del requisito del trattamento di sostegno vitale, essendo totalmente dipendente dall’assistenza di terze persone e avendo rifiutato la nutrizione artificiale con la Peg ritenendola un accanimento terapeutico.
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