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In un borsone sono stati trovati i resti della povera Francesca Deidda,  42 anni, scomparsa a maggio da San Sperate, nel sud della Sardegna, nei pressi di un ponte romano vicino alla vecchia Statale 125 orientale sarda, in località San Priamo.

La notizia trapela dalle squadre di ricerca, al lavoro da mercoledì con i cani molecolari. Il corpo è stato trovato in un borsone abbandonato sotto un albero. Gli inquirenti non avrebbero dubbi che si tratti dei resti del cadavere della Deidda.

Venerdì verrà conferito l’incarico al medico legale Roberto Demontis per effettuare l’autopsia. La denuncia della scomparsa della donna era stato dal fratello il 30 maggio scorso.

Nella stessa strada il primo giorno di ricerche erano stati rinvenuti un pezzo di roccia sporca di sangue, un “bite” dentale, un beauty case e un bradello di felpa, i cui esami del Ris di Cagliari, avevano rivelato appartenenti alla Deidda.

Ieri mattina, intorno alle 10, era stato interrogato  Igor Sollai, il marito 43enne attualmente in prigione a Uta con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Secondo l’ipotesi investigativa, il marito ha utilizzato il cellulare della moglie per sostituirsi a lei, facendo credere ad amici e parenti che fosse ancora viva, nel tentativo di convincere tutti che la sparizione fosse volontaria e collegata alla fine della loro relazione. “Francesca si è allontanata volontariamente, io non c’entro nulla con la sua scomparsa” ha detto Sollai, nuovamente interrogato sostituto procuratore di Cagliari Marco Cocco. Nel primo interrogatorio si era invece avvalso della facoltà di non rispondere.

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