La lotta degli studenti non si arresta dopo la morte di Lorenzo Parelli, 18enne deceduto in fabbrica durante uno stage. Oggi gli studenti protestano contro il sistema dell’alternanza scuola-lavoro, gli scontri avvenuti con la polizia nelle piazze, e soprattutto contro la decisione del ministro Patrizio Bianchi di far riprendere gli esami scritti per la maturità. “Non è possibile questa modalità dopo due anni di pandemia. Il governo non sta investendo su di noi e sulla scuola. A questo diciamo diciamo no. La mobilitazione inizia oggi ma non ci fermeremo qui”, urlano gli studenti dal megafono.
“Se non cambierà, lotta dura sarà”.
Previsti cortei e presidi anche in piazza Fontana a Milano, a Palermo, Genova, Bari, Firenze, Perugia, Verona, Padova, Varese, Lodi, Agrigento, Taranto, Venezia, Latina, Pisa, Modena e nel resto del Paese.
“È impensabile tornare a questo tipo di esame dopo mesi di pandemia – dicono i ragazzi – e anche adesso, seppure la scuola sia in presenza dall’inizio dell’anno, sappiamo che la situazione non è davvero così: ci sono moltissime classi in quarantena o che sono state più volte in quarantena e quindi in dad durante tutto l’anno. Queste direttive, arrivate solo ora dopo mesi di incertezza, sono l’ennesima dimostrazione di un Ministero che non ascolta gli studenti e che non prende in considerazione la grave situazione psicologica che stanno vivendo, ma pensa invece solamente a valutarli. Persino il Presidente della Repubblica, nel suo discorso di insediamento, ha sottolineato l’importanza dell’ascolto di noi studenti. Vogliamo risposte dal Ministro”. Le associazioni studentesche chiedono un esame che elimini gli scritti e inserisca una tesina.
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