Salgono a oltre 5mila i morti in Siria e Turchia, per il terribile terremoto che ha coinvolto queste terre ieri, 6 febbraio 2023.
L’agenzia per le emergenze e i disastri turca Afad, come riporta Anadolu, sono almeno 21.103 i feriti rilevati.
Migliaia gli edifici crollati. L’Oms annuncia poi che potrebbero essere fino a 23 milioni le persone coinvolte nel sisma. Intanto un incendio è divampato nel porto di Iskenderun, località costiera del sud-est della Turchia. Secondo la Farnesina, risulta disperso un italiano che risiedeva in un albergo completamente distrutto dalle scosse. Finora sono state messe in salvo 8mila persone: recuperati dopo 28 ore sotto le macerie anche una donna e i suoi tre figli.
Squadre e mezzi di soccorso dall’Italia e da più parti del mondo.
Il più grande disastro registrato dal 1939». Come lo ha definito il presidente turco Erdogan. Il terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito ieri le terre di Turchia e Siria è probabilmente uno dei più letali. Con una rottura di oltre 100 km tra la placca anatolica e quella araba. Durante il 20° secolo, la faglia dell’Anatolia orientale ha prodotto poca attività sismica importante. Nell’area, solo tre terremoti hanno registrato una magnitudo sopra 6.0 sulla scala Richter dal 1970. Ma nel 1822 un terremoto di 7.0 colpì la regione, uccidendo circa 20.000 persone.