Tumore al seno:  è importante proteggere le ossa di pazienti in terapia ormonale
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Una donna su 4 è fra le donne che ha un tumore al seno ormono-dipendente e subisce le conseguenze della fragilità ossea indotta dalle terapie anti-ormonali necessarie per sconfiggere il tumore e secondo un sondaggio condotto da Europa Donna la quasi totalità del 97% delle pazienti italiane ne è anche a conoscenza.

Ma solo il 58% di esse segue una dieta mirata dopo la diagnosi di tumore e solo il 55% riceve una prescrizione sanitaria, dal medico di riferimento, per una terapia specifica per prevenire il rischio di fratture.

Nasce così ‘Ora pOSSO’, campagna nazionale di informazione presentata ieri a Milano.

Molto efficace è l’anticorpo monoclonale, denosumab, in grado di bloccare il riassorbimento osseo molto potentemente che viene somministrato per via sottocutanea una volta ogni 6 mesi. Di facile uso e privo di effetti collaterali a livello gastro-esofageo, è l’unico ad aver dimostrato di poter ridurre molto bene il rischio di fratture dal 50 al 70% .

Si tratta però di terapie che devono essere meglio assunte insieme ad un adeguato apporto di calcio e vitamina D, in quantità decise dal medico di fiducia. Ma anche accompagnate da un corretto stile di vita: attività fisica e dieta equilibrata, come sottolinea la dottoressa Lucilla Titta, nutrizionista coordinatrice del progetto SmartFood promosso dall’Ieo.

Ora pOSSO si nutre anche dell’interazione costante con le pazienti, che danno voce al loro vissuto e alle loro urgenze attraverso gruppi creati sui social media e forniscono orientamenti preziosi sulle loro iniziative utili a migliorare la loro vita.